venerdì 20 novembre 2009

COMICS CAFE - PERSONE PERSONAGGI E MOSTRI SACRI DEL FUMETTO 2 - PANTERA BIONDA



















E' coperta da un gonnellino sexy, ha curve e gambe da modella, ha i pugni di un boxer… è Pantera Bionda.
È l’incontestata regina della Jungla. Ferma, decisa e ben disposta a ricorrere ad armi letali quanto ad efficaci sganassoni per farsi rispettare. Ha un carattere volitivo che contrasta con la sua femminilità estrinsecata da una carica sexy che riesce a farla apparire comunque femminile anche quando pianta un pugnale nel petto, tira una freccia, spara una fucilata… e ammazza le carogne di turno. Una carica erotica che è evidente sin dalle copertine, splendidamente illustrate, colorate e dallo spumeggiante esplodere di “pose” da pin-up. È la prima eroina che punta inequivocabilmente sul sesso per far breccia tra i lettori.












Il primo tarzanide italiano in gonnella fa il suo esordio il 24 aprile del 1948, edito dalla casa editrice A.R.C. di Pasquale Giurleo, in una collana settimanale denominata “la Jungla” durata 108 numeri. Il formato è quello albo spillato di dodici pagine. Ne sono autori Gian Giacomo Dalmasso per i testi e Enzo Duffloco Magni (alias ingam) per i disegni, cui si uniranno altri autori come Mario Cubbino, Pini Segna, Lino Jeva e i fratelli Chiomenti.

















La serie è la prima in assoluto, nel parco dei fumetti italici, che presenta un’eroina vestita con reggiseno e minigonnellino con spacco laterale. Le bellissime forme da “diva”, quindi, messe bene in mostra e coperte al minimo indispensabile fanno ammiccare ragazzi e lettori anche un po’ più adulti. Il risultato fu che ben presto le vendite schizzarono a centomila copie a settimana. Un dato incredibile, se si tiene bene in mente il contesto socio-culturale dell’epoca e cioè una società povera che alla fine degli anni ’40 fa i primi passi per tirarsi fuori (con enormi sforzi) dalle difficoltà create dalla Grande Guerra e dell’allora senso del pudore. Questa sorta di proto-femminista affrancata da qualsiasi dipendenza dal sesso forte, padrona di sé e capacissima di badare a se stessa, fin da subito desta una tempesta di polemiche e, si badi bene, non a causa del suo atteggiamento emancipato, pure fuori dai canoni del tempo, ma “semplicemente” a causa del suo abbigliamento succinto.
















La serie che “osava” mettere a nudo le gambe di una donna nel primo dopoguerra, quando le gonne con la piega 2 cm sopra il ginocchio erano ritenute sfacciate e scandalose, entrò nel mirino della censura e l’editore si vide incriminato, condannato e costretto, per far sopravvivere la sua eroina, prima a trasformare il bikini in una gonna e poi ad allungargliela. Numero dopo numero sparirono fianchi, gambe e seno sempre più pudicamente coperti con aggiunta di pelle di leopardo. Ovviamente, il “braghettonaggio” portò alla caduta del principale motivo di curiosità del lettore e alla sua disaffezione e allontanamento.
L’importanza di questa eroina nel fumetto nostrano sta proprio nel significato che ebbe come testata che precorreva i tempi. La trasgressione che consisteva nel mostrare il corpo femminile (in costume da bagno!) che ha fatto urlare allo scandalo, puntare l’indice delle parrocchie, irretire i genitori e coinvolto persino le bigotte istituzioni fino alla messa al bando del fumetto e alla rovina dell’editore, oggi al paragone di veline, letterine e mig..ttine varie non fa nemmeno sorridere.


















Scenario delle sue avventure è la foresta del Borneo. Insieme alla vecchia nutrice cinese Foglia di Loto il palestrato Fred - una sorta di esploratore che spasima per lei - e lo scimpanzè Tao che le fanno da spalle, ha a che fare con antagonisti giapponesi ed improbabili avventori. Le storie adottano un canovaccio d’ambientazione esotica, molto usata all’epoca e gradita sia dagli sceneggiatori che dai lettori i quali ne subivano un profondo fascino.












Dopo le edizioni Giurleo l’eroina è passata alla SEAT di Roma che l’ha riproposta negli albi del Secolo sull’onda della moda dei fumetti neri. E, infine, nel ‘75 Luigi Bona ne ha prodotto una ristampa dell’intera serie per il mondo amatoriale.
Recentemente nel anche le edizioni Mercury hanno proposto la serie, di cui sono usciti un primo volume nel 2003 e un secondo volume nel 2007 che raccolgono i primi 12 albi della serie.


Raffaele De Falco

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