lunedì 12 ottobre 2009

OTAKU CLUB- CYBORG 009 RECENSIONE



















Cyborg 009 (Saibōgu Zero-Zero-Nain in originale) fa parte di quel non troppo ristretto gruppo di anime che negli anni ’80 contribuì a porre le basi per il duraturo successo che ancora oggi i fumetti giapponesi riscuotono nel nostro paese. Supportata da una dinamica sigla cantata da Nico Fidenco, la serie conquistò l’immaginario di migliaia di giovani telespettatori, che la J-pop si augura possano trasformarsi migliaia di adulti lettori.

Sinceramente questo augurio non si può che condividere.

L’ abilità narrativa di Ishinomori è inferiore solo al suo tratto (sicuramente riconducibile alla scuola Tezuka) che domina con sapienza sia una linea chiara sia un esperto gioco delle ombre. La costruzione della tavola sfrutta con mestiere e coraggiose soluzioni grafichi una griglia dodici, difficilissima da gestire e banco di prova anche per gli autori più esperti.

Prova ampliamente superata da questo maestro del fumetto giapponese, che evita senza difficoltà il pericolo della staticità narrativa, avvolgendo il lettore in colpi di scena intervallati da momenti comici.

Se da un punto di vista narrativo la staticità è esclusa, il discorso cambia relativamente al contenuto vero e proprio delle storie, che si dipanano su un percorso di eventi standard (Rapimento di qualcuno/Richiesta di aiuto/Intervento dei Cyborg). Questo, almeno per i primi volumi, è il limite più evidente.

Impossibile non sottolineare l’ ottima edizione che la J-Pop ha realizzato.
L’ altissima qualità di stampa, superiore alle altre edizione europee, e l’ottima carta utilizzata, abbinata al valore narrativo dell’ opera, rendono doveroso per ogni appassionato riservare una mensola della propria libreria ai 27 volumi che compongono la serie.

Interessante anche l’ iniziativa di offrire la possibilità di acquistare tre volumi alla volta, fornendo in omaggio il Cybox, cioè un box in cartoncino ( un pò fragile a dire la verità) appositamente realizzato.

Quindi un’edizione di prestigio, anche nel costo non proprio popolare, che comunque mantiene un rapporto qualità/prezzo superiore alla media.


Mazzotta Andrea

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