mercoledì 21 ottobre 2009

COMICS CAFE RECENSIONE- 100% MARVEL NYX SENZA FAMIGLIA



















Tra i tanti meriti che vanno riconosciuti alla Panini Comics, uno dei più importanti è sicuramente quello di aver, se non introdotto, standardizzato il concetto di “collana di volumi da libreria” attraverso la serie dei 100% sia Marvel che Cult Comics.
All'interno di questo collezione, pietra focale nella libreria di molti appassionati, la qualità delle storie prodotte è mediamente alta, essendo presenti piccoli e grande gioielli grafici e narrativi di autori di rilevanza mondiale.
Purtroppo tale media viene fortemente abbassata dal volume di Liu e Andrasofszky, che si rivela come uno dei più insignificanti e meno pregnanti tra tutti quelli usciti.
I personaggi, potenzialmente interessanti e stimolanti, denotano una caratterizzazione, nei momenti migliori, bidimensionale e, per la maggior parte della lettura, monodimensiale, suscitando nel lettore una sensazione di noia strisciante ma crescente.
La narrazione è confusa e piatta. Quelli che vorrebbero essere presunti colpi di scena non fanno altro che confondere il lettore attraverso passaggi e momenti capziosi o gratuitamente inutili.
Di cosa succeda all' interno dell' albo si capisce molto poco e il finale aperto e oscuro, i personaggi nuovi introdotti ma non contestualizzati non aiutano il lettore a seguire le vicende dei quattro orfani mutanti.
I disegni di Andrasofszky sono sufficienti solo a tratti. La griglia narrativa è ripetitiva e spesso confusa o inutilmente artificiosa.
Insomma, un albo negativo in tutto per tutto? No. Ci sono anche degli elementi positivi.
Primo su tutti le tavole di Sara Pichelli, che si intervallano negli episodi 3 e 4 con quelli del disegnatore titolare e saltano agli occhi come supernove nella nebbia.
Sicuramente il tratto deve ancora evolversi ma la fortissima differenza qualitativa a cui si passa da una pagina (di Andrasofszky) e all' altra (della Pichelli) nello stesso volume, sono prova concreta delle qualità della giovane disegnatrice italiana.
Infine, veramente degne di nota le splendide copertina di Alina Urusov, così evocative da valere da sole l'acquisto dell'albo.



Andrea Mazzotta

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